La Nazionale ad Eurobasket. Pensieri sparsi.


L'Italia finisce ottava tra tanti rimpianti

L’Italia finisce ottava tra tanti rimpianti

Gli Europei azzurri sono finiti. E sono finiti nel peggiore dei modi, perché la Nazionale, arrivata all’ottavo posto, non ha potuto così strappare l’ambitissimo pass per i Mondiali che si giocheranno in Spagna il prossimo anno. L’obiettivo era sfidante e in pochi, pochissimi pensavano realmente nelle possibilità di qualificazione degli azzurri, nonostante un percorso di qualificazione agli Europei che li ha visti imbattuti con 7 vittorie su 7 partite.

Alla vigilia della manifestazione Slovena, però, ad uno ad uno sono caduti sotto i colpi del destino (leggasi infortuni) alcuni dei protagonisti della cavalcata della scorsa stagione e giocatori che avrebbero potuto dare un contributo sostanzioso.

All’assenza di Gallinari, che sul termine della stagione regolare NBA si è infortunato ai legamenti del ginocchio, si è quasi da subito aggiunta quella di Daniel Hackett, uno dei protagonisti dello scudetto senese. Poi è stata la volta di Achille Polonara, una delle rivelazioni dello scorso campionato, che ha dovuto dare forfait lasciando vacante uno spot da lungo. Basta? No, non basta, perché durante il ritiro è stata una polmonite a fermare Andrea Bargnani e ad impedirgli di essere protagonista in Slovenia. Ciliegina sulla torta è arrivata anche la defezione del capitano, Stefano Mancinelli, che per un guaio muscolare ha dovuto fare il tifo per i compagni da bordo campo.

Hackett – Gallinari – Mancinelli – Polonara – Bargnani.

Praticamente un intero quintetto fuori e soprattutto una mancanza di centimetri che sembrava fatale per i nostri azzurri.
Invece è arrivata una prima fase fenomenale, con 5 vittorie in altrettanti incontri contro Turchia, Russia, Grecia, Finlandia e Svezia. Quando tutti si aspettavano una debacle e una mesta uscita alla prima fase, l’Italia si è presentata al secondo turno come squadra più in forma del lotto.

E qui sono iniziati i problemi. I tifosi pensavano ad una squadra che potesse arrivare in fondo, si sono fatti ingolosire dalle 12 vittorie in fila e hanno iniziato a criticare, ingiustamente i vari Aradori, Gentile, Belinelli e soci, ovvero i principali artefici dell’exploit della prima settimana.
I ragazzi però non si sono dati per vinti e hanno lottato, con il cuore e con i denti, fino alla fine e anche se alcune gare erano alla nostra portata (leggasi Ucraina), a volte le cose non girano come uno vorrebbe e una qualificazione che avrebbero meritato non è arrivata.

Gigi Datome si è dimostrato un grande capitano

Gigi Datome si è dimostrato un grande capitano

Fa male? Cazzo se fa male. Tutti gli appassionati, incluso il sottoscritto, nella partita decisiva contro la Serbia di Sabato hanno sperato fino all’ultima sirena di farcela e ancora a giorni di distanza la tristezza cestistica ci pervade.

Ma non si può sempre giudicare una squadra dai risultati (che viste le premesse sono stati comunque di alto livello), ma si deve giudicare quanto questa squadra ha dimostrato e quali sono le potenzialità.

Potenzialmente a questa squadra si potrebbero aggiungere Gallinari, Hackett, Polonara e Bargnani. Tutti darebbero centimetri nei rispettivi ruoli, magari evitandoci di andare sotto a rimbalzo, dove il solo Cusin (sempre sia lodato per queste sue tre settimane) non può bastare e potrebbero dare la possibilità a Melli di giocare da 4, suo ruolo naturale.

Hackett sarebbe stato un Cinciarini supercharged. No, non ho scritto una cazzata. Il Cincia a questi Europei ha fatto ben più che il suo dovere, ma se gli si chiede di farlo per più di 12-15 minuti ci si espone anche a qualche problema. Dalla panchina a cambiare Danielino, invece, potrebbe essere davvero un ottimo plus.

La presenza di Gallinari potrebbe far tornare a far fare il 3 a Datome e soprattutto a togliere un po’ palla dalle mani a Belinelli, che ha mostrato un’attitudine difensiva che non si vedeva da quando aveva 16 anni (grazie Thibodeau!) ma che in alcuni momenti ha mostrato nuovamente il suo lato oscuro di sparacchiatore azzurro.
Discorso Datome. Abbiamo trovato il capitano. Grazie a Mancinelli, ma ora è il sassarese il faro della Nazionale e, con tutto il rispetto del neo giocatore di Torino, è un faro decisamente più illuminante.

Come detto Polonara potrebbe essere un lungo importante dalla panca, in alternativa a Melli, mentre Bargnani rappresenta forse la più grossa incognita, perché in questi Europei l’Italia ha giocato molto bene puntando sugli esterni (anche perché alternative non è che ce ne fossero molte). La presenza del Mago, un lungo che esce volentieri dal pitturato, potrebbe andare a dar fastidio nelle spaziature offensive e ci priverebbe di un lungo come Cusin che difensivamente protegge molto bene il ferro.

Materiale ce ne sarebbe, anche perché nei discorsi non ho ancora nominato Pietro Aradori, sempre un giocatore offensivamente pericolosissimo e Alessandro Gentile (Tre Fregnacce per gli amici, ndr) che ha trovato proprio in Slovenia la sua consacrazione.

12 Posti: Hackett,Cinciarini, Diener, Gentile, Belinelli, Aradori, Datome, Gallinari, Melli, Polonara, Bargnani, Cusin e rimane pure uno slot per il minuto di qualità di Magro.

Ripartiamo da questi 12 e soprattutto da quelle 12. Le vittorie consecutive che non sono state casuali. E magari da una wild card che potrebbe arrivare, meritatissima.

E ora, per consolarci, andiamo tutti a sfondarci di Tassoni!

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3 pensieri su “La Nazionale ad Eurobasket. Pensieri sparsi.

  1. Il Mik

    Senza contare i giovani rampanti come Imbrò e Della Valle che, a mio parere, nel breve potrebbero entrare nei dodici a sacrificio di Diener e Magro. Amedeo deve testarsi ad alto livello e se avrà risposte positive da quest’annata di college sarà pronto a dare il suo contributo. Imbrò ha taglia e talento, sicuramente oggi non vale Travis, ma la difficoltà di quest’ultimo a stare in campo contro play fisici ne limita assai l’utilizzo in campo internazionale dove difficilmente giochi a 100 punti.

    Al posto di Magro, tutta la vita David Chiotti. Se è sano sa giocare il P&R in movimento come pochi e a rimbalzo fa il suo.

    • Magro l’ho messo per il “minuto di qualità” per scherzo. Il dodicesimo si vedrà dall’andamento del campionato. Anche perché storicamente è difficile sian tutti presenti

      • Il Mik

        Ah, ok mi ero perso la faccenda Magro :-)…Trovo molto interessante il capitolo legato a Belinelli. Trasfigurato dal girone alle eliminatorie. Nella prima parte difesa, passaggi, poche forzature; è chiaro che, quando la stanchezza ed il livello degli avversari si alzano in parallelo, è difficile continuare a giocare con quel livello di attenzione. Questo Europeo se non altro ci ha fatto vedere la faccia di Belinelli che vogliamo vedere, probabilmente un anno alla corte di Popovic può aiutare e non poco a consolidare questa attitudine…

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